sabato 2 dicembre 2006

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Ricordate i puffi comunisti? Non è raro che vengano analizzati dei prodotti per la Tv o per il cinema e che si attribuisca loro una matrice politico-ideologica.

Il mondo è tornato a dividersi per religioni. Le fratture tra civiltà vanno sostituendo le tradizionali contrapposizioni tra nazioni e tra ideologie. Una sorta di “civilismo”, o (nazionalismo delle civiltà) sembra caratterizzare i rapporti diplomatici internazionali. Potenze regionali prendono il controllo di determinate civiltà e creano attorno una rete di vassalli e valvassori, contadini fornitori di materie prime e commercianti che erogano credito. Il nazionalismo è nato dalla ceneri del feudalesimo medievale e dall’uniformazione religioso-culturale dovuta ai regnanti (come è accaduto in Francia e Prussia). Il “civilismo" nasce dalle contraddizioni del nazionalismo e dall’imperialismo occidentale.

Negli anni ’90 del secolo scorso, dopo la caduta del muro, nelle università e nei discorsi degli opinion leaders si prevedeva un’imminente conclusione del fenomeno delle religioni. Il mercato, la ricerca del benessere materiale e la vittoria dell’Occidente con la sua cieca fiducia nel progresso avrebbero annientato l’inutile oppio che offusca la mente di molti popoli.
Ed invece ci troviamo, alle soglie del 2007, a discutere del viaggio papale in Turchia. La mia impressione è che la forza evocativa di Joseph Ratzinger col Gran Muftì di Turchia Ali Bardakoglu valga molto più di incontri tra capi di governo. Ciò sta a significare che le civiltà sono capitanate dalla Fede e la Fede è soggetta al monopolio di istituzioni secolari ben radicate ed autorevoli. Nell’occidente è il Pontefice a fomentare le folle di altre civiltà mentre attecchisce relativamente poco all’interno della propria. I mullah islamici sono invece una pluralità di soggetti in competizione teoretica tra di loro. Non esiste il monopolio dell’interpretazione del Corano. I soggetti svantaggiati di quelle regioni sono facilmente influenzabili dai discorsi populisti dei mullah fondamentalisti.
Il discorso religioso cristiano possiede una forza particolare. Esso trascende dall’immediato e dal contingente, tranne che in alcune importanti eccezioni (aborto, preservativo, ingresso della Turchia nella UE, niente matrimonio per i prelati, etc…). Mentre i dialoghi politici sono legati al qui ed ora, al contingente, alla scarsità delle risorse ed ai rapporti di forza, il Papa dell’Occidente costruisce una retorica svincolata dalla Storia. Essa è allegorica, contenente molteplici correnti interpretative. Quando si citano i salmi, ad esempio, si mette in scena un’allegoria che contiene diverse letture, una per ogni ascoltatore. L’uomo occidentale si sente più libero rispetto all’uomo islamico poiché il Cristianesimo fornisce delle buone intenzioni ma non tocca nel quotidiano. Il testo entra nella coscienza ma influisce sull’azione solo se riesce a modificare l’atteggiamento complessivo della persona. Tutti i credenti assennati sanno che Noè non ha mai costruito un’arca né tanto meno ha mai salvato le coppie di tutte le specie di animali. Oltretutto la recente scoperta che la frana in mare di un versante del vulcano Etna ha causato onde alte 50 metri circa 8000 anni fa[1] getta una nuova luce sulla leggenda del Diluvio Universale.
L’atteggiamento è oggetto di “attacchi” di molti agenti di socializzazione quali Tv, famiglia, scuola, gruppo di pari. Il testo islamico, al contrario è concentrato sulle risorse, sulla politica, ed è questo il motivo per il quale inneggia all’azione e può diventare un’arma nelle mani di agitatori ed aspiranti tiranni.

La fantascienza può aiutarci. Può accadere infatti che le previsioni sul futuro possano determinare il corso del presente secondo il concetto di “profezia che si auto-avvera”[2].

Già Robert Anson Heinlein, l'ingegnere americano che inventò un nuovo modo di scrivere storie di fantascienza, descriveva società futuribili curando attentamente i dettagli socio-politici. Egli narrava su temi sociali quali individualismo radicale, libertarismo, religione, la relazione tra amore fisico ed amore romantico e speculazioni su relazioni sociali e familiari non ortodosse. Heinlein poneva il problema della crescita demografica e sulla scarsità delle risorse. Metteva in guardia le generazioni future sull'eccesso di autoritarismo e di intromissione della religione nella sfera politica. La capacità dell'individuo di creare sé stesso viene esplorata a fondo e siamo inviati a chiederci come sarebbe l'umanità se cambiasse usi a costumi a nostro beneficio e non il contrario.


In seguito Gene Roddenberry, creatore della saga televisiva e cinematografica di Star Trek ha disegnato una società multirazziale interplanetaria di incantevole fattura.
Come dice
Wikipedia: “quello di Star Trek, arricchitosi nel corso del tempo, è diventato uno dei più dettagliati e complessi universi immaginari di tutta la fantascienza. È un futuro ottimistico in cui l'umanità ha raggiunto le stelle e ha risolto tutti i maggiori problemi che assillano, attualmente, il nostro pianeta (fame, sovrappopolazione, discriminazioni etniche, divisioni politiche e guerre, fonti energetiche ed equilibrio ambientale). Questo è potuto avvenire, grazie anche agli stimoli sociali e culturali derivanti dal contatto con civiltà extraterrestri, più progredite non solo dal punto tecnologico ma anche etico e sociale”[3].

Il Modello Star Trek è semplice ed equilibrato e si riassume nei seguenti punti:


- La Prima Direttiva deve trovare posto anche all’interno del mondo reale. Essa si concretizza nella non ingerenza in affari precipui di altri popoli. Wikipedia la definisce così: la fondamentale norma etica che impedisce alla Federazione dei Pianeti Uniti di interferire con le civiltà meno progredite, limitando di fatto i contatti con gli altri popoli che non abbiano ancora scoperto la propulsione a curvatura. Il problema è capire il limite di questa norma. Le società meno progredite sono quelle prive di un regime democratico? E quindi giusto esportare la democrazia? La propulsione a curvatura del serial è la tecnologia che permette il viaggio interstellare ed è quindi propedeutico al contatto con altre forme di vita intelligenti. Da questo contatto vi è uno scatto evolutivo che produce comprensione e amore per la scoperta. La democrazia non ci aiuta a conoscere altri popoli. Anche in Star Trek vi sono popoli molto progrediti come i Klingon sorretti da regimi semi-dittatoriali e violenti. Vorrei confrontarli con gli islamici reali. Seppur tra indicibili difficoltà e dopo atroci guerre, Klingon e Federazione raggiungeranno la pace e il rispetto reciproco scoprendo i rispettivi punti di forza. Star Trek è un manifesto del relativismo culturale, ma prospetta un suo supermento attraverso la conoscenza reciproca, in vista di un bene superiore, quale ad esempio la scoperta dell’Universo. Molti film d’azione americani che hanno avuto successo si basano su questo assunto: quando si presenta all’orizzonte un nemico più forte, i più deboli si alleano e trovano un modo per sconfiggerlo. Da questa alleanza nascerà il dialogo e la pace[4]. Di tanto in tanto i membri dell’equipaggio dell’Enterprise si inoltrano in pianeti sconosciuti e partecipano a riunioni di governanti di altre razze. Il Papa, nel suo ultimo viaggio, ha svolto una missione per nome dell’Occidente nei gangli del potere islamico, e comunque sia andata, sarà stato un successo.
- Un modello democratico ma con una forte guida esperta ed autoritaria che debba riferire un superiore gerarchico. La legge ferrea dell’oligarchia funziona bene anche all’interno di sistemi molto complessi[5].
- Utopia dell’abbondanza delle risorse per mezzo dell’evoluzione tecnologica. In un episodio di Star Trek ricordo che la nave Voyager era entrata in un buco nero privo di risorse ma in compagnia di molte altre navi stellari aliene. Come prima cosa la comandante ha cercato di instaurare un dialogo per la cooperazione al fine di uscire da quel tunnel spazio-temporale. Ma le altre navi optarono per la guerra senza quartiere pensando di accaparrasi tutte le risorse e le tecnologie delle altre navi. Alla fine il modello cooperativo vinse, come è stato dimostrato anche dal Dilemma del Prigioniero[6].
- Fine del problema dello spazio. Si percorrere interi anni luce in pochi attimi ed il tele-trasporto rende possibili spostamenti prima impensabili.
- Società fondata sull’evoluzione umana e scientifica. Le persone sono felici di lavorare in vista di questo obiettivo. Il denaro è un lontano ricordo.
- Convivenza pacifica con la Natura. La fine del denaro comporta un rinnovato rispetto per l’ambiente. Il Benessere Globale dell’uomo e degli altri esseri viventi assurgono la priorità.
- Rispetto inter-culturale.
- Irrilevanza del problema religioso. Nella saga compaiono esseri superiori, onnipotenti e immortali, i Qu. Questi sono in grado di decidere le sorti di tutte le altre creature del cosmo. Essi vivono nel continuum, anzi, lo hanno creato essi stessi. Questi "dei" soffrono però di molti dei problemi degli esseri umani (ad esempio la noia) nonostante la loro immortalità.

Molte proposte sono irrealizzabili, altre sono lo sbocco naturale della condizione storica dell’Uomo, altre ancora hanno bisogno di una decisiva spinta da parte dei governi del mondo intero verso una pace duratura immaginando “nemici” comuni come inquinamento e sfruttamento e guardando verso una dimensione comune quale è il progresso dell’umanità.

[1]http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/12_Dicembre/01/etna.shtml
Eccone uno stralcio. Ma perché si parla di "tsunami dimenticato"? «Perché le tracce, sotto forma di depositi caotici scaraventati dalle onde del maremoto sulle coste del Mediterraneo, oggi non sono più visibili – aggiunge la professoressa Maria Teresa Pareschi della sede Ingv di Pisa -. Infatti, negli ultimi 8000 anni, il livello del mare è ovunque salito di diversi metri a causa della deglaciazione. Quelle che erano le località costiere di allora, ora sono sommerse.
[2] Per Profezia che si autoadempie deve intendersi, secondo la definizione del sociologo americano Robert King Merton, che introdusse il concetto nelle scienze sociali nel 1948, «una supposizione o profezia che per il solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità». Merton trasse ispirazione dalla formulazione che un altro celebre sociologo americano William Thomas aveva dato di quello che è passato alla storia come Teorema di Thomas che recita: “Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze”.
[3] http://it.wikipedia.org/wiki/Star_Trek
[4] Ad esempio in The Indipendent Day. Tra le serie Tv più conosciute tra i ragazzi potrei citare DragonBall, dove il leit motiv è la continua commistione di personaggi altrimenti lontanissimi tra di loro
[5] Robert Michels con la sua "legge ferrea dell'oligarchia" mise in evidenza come i partiti tendano a concentrare il potere in una cerchia ristretta di uomini, producendo un distacco sempre più ampio tra i dirigenti del partito e gli iscritti. Tale distanza tra classe dirigente e iscritti provoca, secondo Michels, un'organizzazione oligarchica del partito. Tale forma oligarchica fa si che i dirigenti perseguano di fatto i propri interessi e solo formalmente gli interessi delle masse. Michels dimostra come l'organizzazione oligarchica dei partiti permetta di concentrare il potere nelle mani di pochi dirigenti, oltre ad impedire che le candidature politiche vengano fatte dal basso. Ciò accade in quanto i partiti sono una organizzazione complessa che per essere guidata ha bisogno di competenze specifiche, coloro che possiedono tali competenze vanno a formare quella oligarchia che strutturandosi in modo burocratico mette nelle mani dei capi poteri decisivi che li svincolano dalla massa. Soziologie des Parteiwesens in der modernen Demokratie. Untersuchungen über die oligarchischen Tendenzen des Gruppenlebens (1911, 1925; 1970).
[6] Il dilemma del prigioniero è un gioco a informazione completa proposto negli anni Cinquanta da Albert Tucker come problema di teoria dei giochi.

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